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lunedì 27 giugno 2011

ARTICOLO ARENA SULLA NOSTRA MANIFESTAZIONE A CUSTOZA


Custoza, simbolo di pace fra i popoli

SOMMACAMPAGNA. Grande partecipazione alla manifestazione per l'inaugurazione del monumento restaurato per i 150 anni dell'Unità d'Italia 
Lavori per 200mila euro a tempo di record. Ambrosini: «È l'inizio di un percorso di valorizzazione»
27/06/2011
 I cavalieri della Guardia d'onore del Pantheon hanno percorso i luoghi delle battaglie risorgimentali, ieri mattina, per poi scortare autorità politiche e militari all'Ossario di Custoza. Qui un picchetto di amministratori e rappresentanti di Carabinieri, Esercito, Guardia di Finanza e Aeronautica ha reso onore ai caduti, insieme ai cittadini. La due giorni di inaugurazione del sacrario rimesso a nuovo si è conclusa così, tra la musica della banda di Sommacampagna e la posa, tra i cipressi, della targa in ricordo dei 150 anni dell'Unità d'Italia, nel luogo simbolo proprio di unione e pace tra i popoli. Don Alfonso Trettene, infine, ha celebrato la messa.
«Ma è solo il punto d'inizio del percorso di valorizzazione del sacrario», ha garantito l'assessore provinciale alla cultura Marco Ambrosini. «Questo è il primo monumento europeo, simbolo di pace e luogo in cui mosse i primi passi l'Italia. Sarà al centro di molte iniziative. Il restauro è eccellente».
Sabato sera è stato il momento clou dei festeggiamenti. Ambrosini, in rappresentanza della Provincia, proprietaria dell'immobile, ha fatto gli onori di casa, davanti a una platea di cittadini, autorità e delegazioni di Ungheria, Francia, Repubblica Ceca e dell'austriaca Hall in Tirol, gemellata con Sommacampagna.
Da oltre cent'anni l'Ossario non riceveva tante attenzioni, anche se in questa occasione, a differenza del 1879 (quando fu inaugurato), non c'erano delegazioni da tutte le Regioni d'Italia o alte cariche di Governo: solo il messaggio del ministro Giancarlo Galan, letto da Emanuela Bruni dell'Unità tecnica di missione della Presidenza del consiglio.
Con Bruni e Ambrosini, a tagliare il nastro, c'erano il prefetto di Verona Perla Stancari, l'architetto Gianna Gaudini della Soprintendeza, il sindaco di Sommacampagna Gianluigi Soardi e l'onorevole Gianni Dal Moro. Intorno i labari delle associazioni combattentistiche e tante persone. Dopo la benedizione di don Alfonso è stata deposta una corona di fiori nella cappella dedicata a don Gaetano Pivatelli. Il parroco di Custoza aveva fatto erigere il sacrario per custodirvi le spoglie dei caduti nelle sanguinose battaglie del 25 luglio 1848 e del 24 giugno 1859. «Grazie al sacrificio di questi soldati», ha spiegato Soardi, «oggi possiamo celebrare 150 anni di Unità. Sono eventi da ricordare, perché con l'atto di pietà di don Pivatelli è iniziato un percorso di cura del nostro passato risorgimentale. Da questo sono nati il popolo italiano e la democrazia, che ci avvia sul cammino dell'unità europea e che necessita della pace, quale valore fondante». 
C'erano oltre 500 posti a sedere, ma non sono bastati ai cittadini giunti per godersi la riapertura del sito, dopo due mesi. Molti hanno assistito alla rassegna corale dalle gradinate e dalla balaustra del monumento. Sul palco si sono esibiti i cori parrocchiali di Custoza e Sommacampagna; quello di Caselle ha offerto un supporto logistico, invece, per ospitare i cori stranieri: il Prazska Kantilena di Praga, il Rotunda di Budapest, lo Stimmsalz austriaco e il coro Evenjoy di Verona. 
Dal palco, gli architetti Gaudini e Beatrice Cuccioletta, della Soprintendenza, hanno spiegato l'intervento sull'Ossario, sottolineando lo strettissimo lasso di tempo in cui, sotto la direzione anche dell'architetto Pietro David, l'impresa Rws ha portato a termine la pulitura di tutto l'edificio e la sigillatura delle infiltrazioni. L'intervento è costato 200mila euro ottenuti dalla Soprintendenza, dopo aver inserito l'Ossario nei luoghi della memoria risorgimentali.
Maria Vittoria Adami 

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