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CENNI STORICI


Le origini della caccia alla volpe hanno le proprie radici storiche in Inghilterra, quando per controllare l'aumento demografico delle volpi che predavano gli animali da cortile, i contadini le cacciavano con l'aiuto dei propri cani. In altre nazioni esistevano analoghe forme di controllo demografico degli animali ritenuti pericolosi per l'economia rurale e la sussistenza dei centri abitati, si pensi alla caccia al lupo in Francia o alla caccia al cinghiale in Sardegna e Toscana.
L’uso di cani da seguito risale ai tempi degli Assiri, Babilonesi e agli antichi Egizi ed è noto come venatoria. Molti paesi influenzati dalla cultura greca-romana hanno una lunga tradizione di caccia con i cani. In Gran Bretagna si cacciava con gli Agassaei Hounds prima che arrivassero i Romani i quali introducevano i Castorian e Fulpine Hounds con i quali abitualmente cacciavano. All’arrivo di Guglielmo il Conquistatore (William the Conquerer), invece, si adottò uno stile di caccia normanna con i Gascon e Talbot Hounds.
Le volpi come i cervi rossi, le martore ed i caprioli erano prede da caccia, ma il primo tentativo noto alla storia, di cacciare la volpe con gli hounds, avviene nel 1534 a Norfolk, Inghilterra quando alcuni contadini cominciarono a cacciare la volpe con i loro cani. Nel tardo 1600 si usarono per la prima volta mute specificamente allenate per cacciare le volpi, con la più antica caccia alla volpe, probabilmente la Bilsdale in Yorkshire. Alla fine del 17° secolo la caccia al cervo iniziava a perdere importanza. Delle siepi cominciarono a trasformare l’aperta campagna in campi, le foreste in cui vivevano i cervi venivano tagliate, e la coltivazione della terra richiedeva sempre  più spazi. Con l’inizio della Rivoluzione Industriale la gente cominciava ad spostarsi dalle campagne in città per trovare lavoro. Strade, ferrovie e canali frastagliavano le campagne dove si cacciava, ma allo stesso tempo rendeva la caccia più accessibile ad un maggior numero di persone. Nel 19° secolo si svilupparono i fucili e la caccia ai volatili diventava sempre più popolare. La caccia alla volpe, invece si sviluppò ulteriormente quando nel 18° secolo Hugo Meynell allevava razze di hounds e cavalli adatti alla nuova geografia della campagna  rurale inglese.
Per lasciare ai tiratori a segno i fagiani, i guardiacaccia in tante zone portavano quasi ad estinzione le volpi, predatori naturali di questi volatili. A questo punto toccava ai cacciatori di volpi prendere delle contromisure per preservare le loro prede. Nel 1831, infatti, uscirono le leggi sui volatili, le quali permettevano a tutti di tirare a conigli, lepri e volatili ma non alle volpi.
In Germania il 3 luglio 1934 la caccia con i cani fu bandita su iniziativa di Hermann Göring. Nel 1939, dopo l’annessione dell’Austria alla Germania, il bando veniva esteso anche a questo paese. Bernd Ergert, il direttore del museo della caccia di Monaco di Baviera, commentava il bando così: "Gli aristocratici erano comprensibilmente infuriati, ma, visto la natura totalitaria del regime, non potevano fare assolutamente nulla."
La controversia intorno alla caccia alla volpe nel novembre del 2004 in Inghilterra portava alla ratifica degli Atti di Caccia (Hunting Act) che resero illegittima la caccia con i cani sia in Inghilterra sia in Wales a partire dal 18 febbraio 2005. Una proposta di emendamento che avrebbe nuovamente permesso la pratica della caccia sottoponendola a diverse limitazioni, emendamento appoggiata dall’allora Primo Ministro Tony Blair ed alcuni membri indipendenti dell’inchiesta sulla caccia alla volpe (incluso anche il Presidente Lord Burns), è stata respinta. Il parlamento autonomo della Scozia, nel 2002 metteva  al bando la caccia alla volpe, più di due anni prima del bando in Inghilterra ed in Wales. La caccia alla volpe, invece, è rimasta legale nell’Irlanda del nord.
La caccia alla volpe come la conosciamo oggi è in realtà un evento sociale ormai totalmente indipendente dalle reali necessità che aveva un tempo. L'evento dura una giornata intera e coinvolge molte persone sia a cavallo che appiedate che seguono il percorso della muta di cani che a loro volta fiutando l'odore seguondo le tracce lasciate dalla volpe o dalla strusa, tampone di paglia impregnato d'urina di volpe e trascinato da un cavaliere. Anche in Italia le cacce sono solo figurate e non comportano l'uccisione di nessun animale. Durante la caccia ci si limita ad inseguire un cavaliere che rappresenta la volpe lungo un tracciato già programmato, per la durata di circa 2 ore.