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IRLANDA: L'ESPERIENZA INCREDIBILE DEL NOSTRO FIELDMASTER DAVIDE VILLAGROSSI


Parte prima - il Cross  
Con un compagno di scuderia, Piermario, abbiamo deciso di andare in Irlanda per provare l’emozione della vera Caccia alla Volpe. Così la sera di giovedì 17 febbraio, arriviamo alle scuderie di Flowerhill, una tenuta, immersa nelle campagne della contea di Galway, che è quasi  una meta obbligata,  per gli appassionati italiani delle cacce “fuori porta “.  La prima impressione, a dire la verità; non è del tutto rassicurante,  il cortile è deserto e i corvi che escono a stormi dal tetto crollato del fienile, ci fanno domandare, dove siamo capitati. Notiamo però  prati  ben curati, disseminati da un’infinità di ostacoli fissi. Poco dopo, arriva Alex, la groom-factotum di ritorno dall’ allenamento di uno dei 50 hunter di Flowerhill. È cordiale e ci mostra i cavalli,  che nonostante i box spartani, sembrano  tutti in ottima forma.  Arriva anche Oliver, coordinatore e  padrone di casa. Cortese e senza formalità, ci invita a prendere un the. Entriamo quindi nella club- house, e… certi miei sospetti, riguardo gli standard di pulizia, iniziano a rivelarsi drammaticamente fondati.... Alle  pareti della sala,  troneggiano, magnifici  trofei di cervo, inghirlandati però da drappi di ragnatele “storiche“ e  il pavimento, giudicando dallo strato di polvere che lo ricopre, non vede una ramazza, probabilmente  dai tempi della Regina Vittoria!! Nel complesso,  nonostante la confusione, l’atmosfera è  comunque quella accogliente di una bettola, in versione sottoscala–country. Tra i mille oggetti che ingombrano la stanza, scorgiamo i calendari della Società Bresciana, e quasi ci sentiamo a casa . Un vero trauma, è invece la vista della zuccheriera.  All’ inizio credo che contenga zucchero di canna, ma no!! E’ zucchero bianco,  nel quale affiorano gocce rapprese di the, caffè e chissà cos’ altro… anche nel fondo delle tazze ci sono strani frammenti “non  identificabili “. Non  parliamo poi delle condizioni del bollitore! Anche quello non viene lavato almeno da un secolo. Piermario mi guarda basito: “da qui, torniamo a casa con anticorpi grossi come scoiattoli!!”
Ci accordiamo per l’escursione a cavallo dell’indomani, salutiamo e andiamo al B&B che Oliver ci ha riservato (decisamente  pulito e ospitale.)
Venerdì mattina - Colazione all’ irlandese, con Pier che divora  (inconsapevole) una bella fetta di sanguinaccio e via,  oggi si prova il cross! Arriviamo in ritardo, Oliver è già uscito con la muta (Lui è Huntsman del Roscommon Hunt, i canili sono a Flowerhill) e i segugi si sentono cantare a chilometri di distanza.
Alex ci consegna i cavalli e ci dice di andare - subito!!  - in fondo al viale dove un gruppo di 5 cavalieri ci sta aspettando. Nessuna prova cavalli ..…. Piermario monta un classico Irish Draught che  peserà almeno 8 quintali, mentre a me è toccato un cavallo molto più fine. Raggiungiamo gli altri, ci presentiamo al volo e senza minimamente verificare come ci reggiamo in sella, la moglie di Oliver che guida la comitiva, parte sparata al galoppo per le colline.
I cavalli affondano nel fango, ma nessuno ci bada e iniziamo a saltare tutto ciò che incontriamo, tronchi,  banchine, cancelli, muri, mangiatoie e tanti drop, i loro preferiti. Per loro è normalissimo, portarci a saltare con un fondo da paura, muri di pietre e talus di 2 metri, senza mai averci visto montare prima. Sono dei pazzi furiosi! Ma questi  cavalli sono macchine da guerra e noi ci divertiamo moltissimo!! A metà percorso, accontento Pier, che come sempre si lamenta e ci scambiamo i cavalli. Scopro così, che l’ hunter pesante è una specie di missile equino, infermabile! Una volta inquadrati gli ostacoli, il bestione serra il morso fra i denti, irrigidisce il collo e parte a razzo!! Tu hai una sola, unica possibilità – dimenticare anni di maneggio e ….andare con lui!!                    
Sabato mattina -  Percorso di cross, con Oliver, che è ancor più scatenato della moglie!! La prima sequenza (a cavalli freddi ovviamente) è di una dozzina di salti. Si parte in piano, 3 o 4  tronchi, si sale un dosso, salto in cresta con entrata nel laghetto con salto di una  canoa …. a seguire talus e si risale, poi fronte stretto,  talus (a riceversi in un canale), e uscita di tronco. Unica raccomandazione: “Slow - down the hill!”  Il mio cavallo però viaggia VERY FAST e scende il dosso a palla di fucile!!  Sento Oliver che urla: “ Slow -  slow!!! You are Crazyyyy!!”  Ma il  mio destriero non vuol sentir ragioni……  punta gli ostacoli, parte come un treno;  cosa posso fare?  decide tutto   lui!!! Praticamente mi tiene in pugno!!  
Oliver, si guarda attorno perplesso e sospira…  “Today  someone  wants to die! Crazy Italian!!” ….. e ogni tanto una ragazzina si schianta al suolo, nessuno si meraviglia,  basta che si rialzi e ” Happy day!!”  A metà mattina,  Oliver fa uscire gli  hound e accompagniamo la muta nella passeggiata  quotidiana. (I segugi,  tricolori Old English, sono bravissimi e non servono whip, basta la voce e anche i puppy, ubbidienti seguono l’huntsman .
Sabato pomeriggio – Montiamo due giganteschi hunter vecchio stampo, testone montonino, stinchi pelosi, carrozzeria da trattore ma, ci accorgiamo presto...  motore Ferrari!! Oliver, ci promette una passeggiata tranquilla.
 “No  jumps“. Naturalmente, dopo 50 metri sta già galoppando pancia a terra, volando siepi e steccati. Usciamo dai pascoli, saltando su fossi e  cancelli  e volato muro di  pietra che sarà almeno un metro e 20, a tutta velocità ci buttiamo ….. nel fiume!
L’ acqua ci arriva  ai quartieri della sella  e Oliver ride tutto soddisfatto. Via di nuovo, nel fango giù fino ai nodelli, entriamo in un bosco, slalom fra gli abeti al galoppo, fango che vola  e improvvisamente… Oliver  ci sparisce da davanti. Si è buttato da un drop di 3 metri che lo inghiotte con tutto il cavallo!! (è la sponda di un canale pieno d’acqua). Non ho più parole, ma riesco  ad urlare :“PIER - INDIETRO CON LE SPALLE!!” Questa frase, diventerà il life-motive della vacanza (life nel senso di vita -sopravvivenza!).  Oliver riemerge  al galoppo, mezzo circolo, giù di nuovo e poi via, si lancia verso una dirittura di salti smisurati. - Scusa Oliver ma non avevi detto no jumps “? -  “Oh yes!! But, don’t believe me ....... I'm Irish!!” …. Questi Irlandesi, siano uomini o cavalli,  ………..abbiamo capito che si possono, solo seguire!!
Sono ormai le cinque, è l’ora del the ........ non possiamo sottrarci. Domani ci attende la caccia!! Tra i libri polverosi (e come potrebbero non esserlo?) della club house scoviamo alcune fotografie inquietanti: Oliver che salta reticolati di FILO SPINATO ….. ci prende il panico …. e se domani troviamo il filo spinato anche noi? …… Oliver ci tranquillizza (si fa per dire ……). “Filo spinato?  It’s easy to do!! …è facile da saltare….. go slow … no problem!“ E se lo dice lui ….. il terrore per la caccia di domani aumenta…….

Parte seconda – in Caccia
La caccia  è ormai un  pensiero fisso…. Visto come montano in cross, non osiamo immaginare a cosa faranno gli amici irlandesi nell’eccitazione della caccia. Inoltre ci dicono che il meet, sarà a Roscommon e Roscommon significa solo  due cose, muretti e… filo spinato!! Di conseguenza, la notte, non chiudiamo occhio! Alle 6 siamo già in piedi ad armeggiare con plastron e stivali. A colazione non mangiamo quasi nulla, lo stomaco è totalmente chiuso.  Alle 9 sotto una pioggerella fitta fitta,  siamo a Flowerhill. I cavalli, sellati e con testiera, e gli hound, sono gia sono già sui van. I terrier-man caricano le vanghe, gli attrezzi da scavo e due jack russel sul pick-up; verranno utili nel caso  la volpe si intanasse.
Il cielo è scuro, piove, c’è vento e l’atmosfera ha un che di molto.... inquietante, i segugi, rimasti a casa, ululano in un modo  lugubre, da gelare il sangue! Sembra la scena di un film horror! Dentro di me inizio a pregare: sono già abbastanza teso…… su cagnetti almeno voi, state buoni…… ma loro protestano a ugole  spiegate – AUUUU- UUUUUUU-U. Avete mai sentito il concerto di un centinaio di foxhound? Pare la colonna sonora di Zanna Bianca, ma nel mio caso, sembra molto di più, Fantozzi contro Dracula!! Oramai, sono preda di una (consueta) crisi d’ansia “pre-caccia” , del tutto incontrollabile.
Nella disperazione chiedo conforto ad Alex: “ Dimmi , cosa devo fare oggi?!  “Lei mi guarda  stupita.“ Come che cosa devi fare?! Nothing! NULLA!!! Stay on  your horse (ma forse mi dice: in your horse).  Always!! …tira sempre dritto and.... enjoy!!”  Non mi resta che farmi coraggio.
Dopo un’ora di viaggio, durante il quale riceviamo le telefonate di “incoraggiamento” degli amici, che  rimasti a casa,  al sicuro del maneggio coperto, se la ridono dei nostri patemi, arriviamo al meet in un tipico paesino irlandese. Un'unica strada con schierate la chiesa, la scuola  e l’ufficio postale. L’appuntamento è come da tradizione al pub. Arrivano van e trailer e i cacciatori si riversano nel locale per il bicchiere della staffa. Due whisky e un paio di gin-tonic sono la media delle bevute.
Scaricano i cavalli. Il groom apre le paratie, una pacca sul sedere – “go boy”- i cavalli, da soli, si avvicinano alla rampa,  senza traverse e viscida di pioggia e con le quattro gambe rigide si lasciano scivolare giù, come fossero su una pista da sci. Montiamo in sella. Lungo la strada,  intanto si raccolgono oltre 40 cavalli, in gran parte robustissimi Irish Draugth, alcuni pony, un paio di cavalli da corsa agitatissimi e un certo numero di Irish Sport. Qualche minuto di attesa e di colpo l’equipaggio parte ad un trotto da carabiniere sull’ asfalto. Nelle retrovie i cavalli iniziano  a galoppare gasatissimi e le scintille volano sul selciato. La gente si affaccia a salutarci dalle finestre. Dopo qualche chilometro di questo “sano” galoppo,  arriviamo al primo cancello che dà accesso alla campagna e il segretario raccoglie il cap. Siamo in una zona di basse colline, divise in prati e pascoli, da un  infinità di muri di pietra e recinti di filo spinato, L’Huntsman porta avanti la muta, composta dalle canoniche 16 coppie e mezza. Lo precedono però,  i Whipper-in ed alcuni ragazzi che hanno il compito  di piazzarsi agli angoli dei cover e segnalare l’eventuale fuga della volpe. Accostiamo il primo cover, una macchia bassa, piena di ceppaie. Gli hound cercano e battono il folto  ma non trovano nulla. Ci spostiamo. Il primo Whip, che monta un Cob sul metro e 40, pezzato, con gli stinchi pelosi, di quelli che qui chiamano Gipsy Vanner,  ci lascia sbalorditi e salta con stile impeccabile il muro di cinta di un pascolo di pecore  alto quanto lui! I segugi riprendono a lavorare, restiamo fermi, qualcuno invita a fare silenzio. Un primo hound dà  voce, ma nessuno gli risponde. Un tizio  alza il sopracciglio  e ci informa  “…è il solito blabber...“.  L’Huntsman invita il pack a cercare ancora. Forse è una traccia vecchia e i cani lavorano in silenzio. Scendono la collina attraverso il folto. Li seguiamo cercando di non  disturbare. Il F.M, un energumeno di oltre 120 Kg che monta un baio altrettanto inquartato ci fa da battistrada. Leggero come una libellula salta i primi  muretti. Il secondo, tosto,  in discesa,  sormontato da filo spinato e con la ricezione più bassa della battuta di almeno 50 cm, mi terrorizza;  parola magica: “INDIETRO CON LE SPALLE!!” ….
 I cavalli risolvono il problema ….  da soli, battono tra le pietre e fanno l’impossibile pur di non toccare. Loro  lo conoscono bene il filo spinato….. Si salta uno per volta e appena superato il muro ci si porta ai bordi del pascolo per danneggiarlo il meno possibile. (Ma pare che, una volta dato il Tally – ho, questa regola sia ampiamente disattesa). I segugi forse hanno fiutato qualcosa di “sostanzioso“, schizzano via un paio di lepri ma loro le ignorano e proseguono verso il fondovalle. Per seguirli,  dobbiamo entrare in un bosco, saltando un muro attraverso un  tunnel, formato dalle frasche  e i rovi che lo sovrastano. Gli irlandesi  saltano  fra i rami, proteggendosi il volto con la frusta da caccia. Io e Pier ci mettiamo sulla scia di un  sauro  che pare sicuro di sé, ma questo rifiuta e di colpo  ferma anche noi. Torno, stavolta montando però, “all’ irlandese”, spalle bene indietro, gambe avanti, e a due tempi, colpo di frusta sul posteriore, il cavallo stacca deciso.In parabola resto indietro, mi  lascio sfilare le redini e riparo la faccia. Caprilli si rivolterà nella tomba, ma funziona!! I cavalli rimasti di là intanto, continuano a rifiutare. La muta è sempre più lontana, l’istinto è di seguirla al galoppo, ma non posso abbandonare Piermario. Finalmente qualcuno gli presta una frusta, urlo d’ordinanza “PIER,  INDIETRO CON LE SPALLE !! “. Arriva anche lui e ci diamo all’ inseguimento dei segugi. Vediamo Oliver in fondo alla vallata, saltare una serie di muri, seguito dalla muta. I cani si inerpicano e saltano sulle rocce, con l’ impeto di un’onda che si infrange sugli scogli. L’incanto e la forza, di questa scena, da sole valgono l’intero viaggio. Il Pack si fionda nel viale di una villa  e poi scala veloce, una collina ripidissima. Salendo incontriamo un muro semidistrutto, rappezzato da filo spinato e – hai noi - fogli di lamiera ondulata!! Un’affetta-patate!!  
No problem! Ci pensa il cavallo! Dopo questa, che altro può capitare? Ormai  ho preso confidenza con le insidie della campagna Irlandese!! ...ma è prematuro dirlo.... Infatti …saltiamo l’ennesimo reticolato e inizio a sentirmi…. stranamente osservato, mi giro e scopro con terrore, che siamo finiti nel pascolo di un toro Black Angus!! Per fortuna,  il bestione, nero come il demonio e con l’immancabile anello al naso, si limita a sbuffare minaccioso da una cinquantina di metri. “FATEMI USCIRE DA QUI!!!” Lascio il campo volando il reticolato con “straordinario sollievo”.... I segugi battono le cime  delle colline, noi li seguiamo a distanza saltando muri in salita o discesa a seconda dei loro movimenti. Una ragazza, cade in modo rovinoso  e il cavallo fugge lontanissimo,  lo vediamo piccolo piccolo, alla cima di un colle, girarsi  e tornare verso il field, a rotta di collo. Nessuno (tranne noi!) si preoccupa. Il fuggitivo si scaglia a tutta velocità contro il cavallo del F.M. Sentiamo il rumore sordo della carne che cozza contro le ossa. Ma il baio del F.M. con la sua stazza da bisonte, attutisce il colpo e  non si muove di un millimetro. Per nulla turbata,  la ragazza rimonta in sella. Frattanto, finalmente gli hound danno voce piena e tallonati dall’ equipaggio, scendono dal fianco opposto della collina,  cantando a ugole spianate. Il run è in pieno sviluppo. Il Field Master ci giuda in una manovra di accerchiamento. Scendiamo il pendio , saltando i muri a velocità folle. Per pochi attimi dimentico il timore che il cavallo inciampi (siamo su una pietraia!) e mi incuneo fra le prime posizioni. Adrenalina pura! In fondo alla china, mi volto e scorgo Pier che mi segue pallidissimo..... ma sorridente. Sbuchiamo nella valle e vediamo gli hound,  scendere in full cry dal costone alla nostra sinistra. I segugi di testa, filano come il vento e incitati dalla tromba del Master, cantano a pieni polmoni, ma improvvisamente ....... si bloccano sulla sponda di un acquitrino…. La volpe li ha giocati!  

Probabilmente si è buttata in acqua facendo perdere la traccia. I cani sconsolati, alzano lo sguardo verso l’ Huntsman. Oliver riprova più e più volte a ritrovare la passata; battiamo altri cover, ma niente da fare, oggi ha vinto la volpe! E d’altro canto a febbraio, in giro sono rimaste solo le più scaltre  e smaliziate.
Ormai la luce inizia a calare, torniamo verso il meet. Decidiamo di saltare l’ultimo muro, in “Irish- Style”.
I volti dei cavalieri sono comunque soddisfatti, la volpe l’ha fatta franca, ma abbiamo trovato moltissimi salti.
Tanti hanno il viso segnato dai rovi e usano il plastron per tamponarsi le ferite sanguinati. Ci viene incontro il van dei cani. Appena caricati i segugi, i cavali capiscono che si torna a casa e più gasati che mai partono al galoppo in frotta sull’ asfalto verso il meet.
Uno dei cavalli da corsa ci sorpassa, galoppando come se corresse il derby!! Dalle finestre la gente si affaccia a salutare i “sopravvissuti” .
Arriviamo al pub, con le ossa rotte dalla fatica, ma con un bagaglio di emozioni indimenticabili!  Non vediamo l’ora di tornare !!
Il prossimo autunno, potete scommetterci, “INDIETRO CON LE SPALLE” saremo di nuovo qui!!!